1000 miglia, militari e Nuvolari

Di Tazio Nuvolari si è scritto molto, si è scritto tanto e si continua a dare vita alle sue gesta di grande campione automobilistico e prima motociclista. Ma chi era prima di essere un campione?

A cento anni dal termine della grande guerra scopriamo il soldato Tazio Nuvolari.

Tazio Giorgio Nuvolari nasce a Castel d’Ario,

…alle ore antimeridiane nove del dì sedici del corrente mese, nella casa posta in Frazione Centro, Corte Mantovanelli al numero centosessantacinque, da Zorzi Emma Elisa d’anni ventotto, sua moglie, donna di casa seco lui convivente.

È l’atto di nascita di Giorgio Tazio Nuvolari, il numero 75 iscritto nel registro.

Tazio cresce, nella campagna mantovana e i prossimi documenti ufficiali su di lui sono i fogli matricolari di leva militare.  La provincia di Mantova è annessa al Regno d’Italia dal 1866 e la città ha almeno 5 caserme, un lascito austriaco che ha militarizzato la città.

Le caserme, ed erano in numero considerevole, ricavate dai numerosi conventi maschili e femminili soppressi nel secolo precedente per ospitare le truppe della fortezza, furono subito affollate, oltre i limiti della loro abitabilità, dai soldati raccolti con la mobilitazione generale.

Tazio si presenta al distretto militare di Mantova aveva 21 anni e come riporta il foglio matricolare  Soldato di leva, seconda[1] categoria, classe 1893 distretto di Mantova quale rivedibile della classe 1892 e lasciato in congedo illimitato.    Lì 27 marzo 1913

Tra i dati e contrassegni personali troviamo alcuni aspetti interessanti. La statura 1,63 ½ mt; il Torace 0,85 mt; ma soprattutto la sua Arte o Professione Meccanico.

Tazio Nuvolari rompe, per così dire, la tradizione di famiglia imprenditrice agricola dichiarandosi meccanico, in un fervente periodo di scoperte e innovazioni legate alla meccanica in ogni sua sfumatura. Il 20 luglio del 1913 è inserito nel Reggimento Artiglieria a Cavallo, ma non è specificato il luogo. Rimane nella sede addestrativa fino a dicembre e poi posto in congedo illimitato. Il 20 dicembre 1914, il nostro Tazio è nella Compagnia treno del Reggimento Artiglieria a Cavallo Automobilisti (centro di presentazione Mantova) (automobilista).

Ecco dunque diversi elementi importantissimi da queste poche righe: è la fine del 1914 e l’Italia si prepara alla guerra, l’artiglieria a cavallo è denominata compagnia treno e viene insieme specificato “automobilisti”, Tazio Nuvolari è richiamato alle armi (ufficialmente lo sarà tra qualche mese) ed è un automobilista infine, il centro di presentazione è a Mantova. Quella della compagnia sopra citata, è una sezione neo nata del Regio Esercito. L’auto all’inizio del XX secolo entra a far parte prepotentemente dell’esercito. Dai cavalli ai cavalli vapore il passaggio è una continua evoluzione e affiancamento. Vi è un nucleo di militari addetti alla condotta delle automobili a benzina, nato nel 1902 presso la Brigata ferrovieri del Genio, ecco perché la dicitura “compagnia treno”, anche se il nucleo automobilisti si costituisce nel 1905.

Dal 1910 esisteva un battaglione automobilisti presso il 6 reggimento genio. Il battaglione è un’unità militare composta da i 500 a 1.000 uomini. Un battaglione raggruppa più compagnie, e a sua volta più battaglioni sono raggruppati in un reggimento o in una brigata. Il comando del Corpo di Stato Maggiore propose quindi al Ministero della Guerra di aumentare a sei o almeno a quattro le compagnie del battaglione automobilistico. Si scelse di trasformare sei delle quaranta “compagnie del treno di artiglieria” in altrettante compagnie automobilisti.

Eccome dove erano e in quale reggimento furono dislocate:

1a compagnia automobilisti, con sede a Torino, formata dal 6° Reggimento Artiglieria;

2a compagnia automobilisti, con sede a Monza, formata dal Reggimento Artiglieria a Cavallo;

3a compagnia automobilisti, con sede a Bologna, formata dal 3° Reggimento Artiglieria da Campagna;

4a compagnia automobilisti, con sede a Piacenza, formata dal 4° Reggimento Artiglieria da Campagna;

5a compagnia automobilisti, con sede a Roma, formata dal 13° Reggimento Artiglieria da Campagna;

6a compagnia automobilisti, con sede a Mantova, formata dal Reggimento Artiglieria a Cavallo.

La costituzione delle sei compagnie iniziò il 1 ottobre 1912 e fu completata il 15 novembre dello stesso anno. Ciascuna era costituita da:

3 ufficiali; 10 conduttori; 10 meccanici; 10 graduati e truppa classe 1891; 35 reclute del 1892.

Mantova nel 1914 cambia volto, il numero considerevole di caserme nella città ricavate spesso dai conventi già durante l’impero austro-ungarico, si affollarono oltre i limiti per la mobilitazione generale. Nel grande del campo del Migliaretto, alle porte della città, o nella grande piazza Virgiliana ogni mattino centinaia di reclute erano tristemente manovrate in lunghe esercitazioni. Soldati in goffe divise, rozze di fattura e ridicola addosso agli uomini, dalle fasce attorno ai polpacci ai bottoni. Divise che per altro furono adottate anche anni dopo, durante la seconda guerra e uomini così addobbati mandati in migliaia a perire nella grande steppa russa.

Quindi si legge sul foglio matricolare del Nostro Tazio:

Richiamato alle armi a senso del Regio Decreto 28 aprile 1913 (Circolare). Riserva N.555 del Ministero della Guerra – Dir. Gen. Leva e Truppa.

E giunto nella 6^ compagnia automobilisti.            20 maggio 1915

Per chi vuole pensare male, per chi ha fatto il militare, sembrerebbe che Tazio Nuvolari fosse stato un “imboscato”.  Potrebbe. Tuttavia Tazio aveva una sola sorella, Carolina, di sei anni più giovane, un fratello morì alla nascita dieci anni prima (1888) e il padre che aveva un fondo da condurre, come moltissimi padri di famiglia si sarebbe prodigato a tenere il figlio vicino, al sicuro. In fondo era meccanico e venne assegnato ad una compagnia di automobilisti, perché andare chissà dove.

Infine venne riformato. L’ospedale militare, nella succursale di Mantova, lo aveva riformato e quindi congedato. È l’8 settembre 1915 e l’Italia è in guerra dalla fine di giugno.

La grande guerra è inoltrata, ma Tazio prende fiato tutto il 1916. Tazio ha 24 anni e come tanti ragazzi della sua età, è in età da marito. È il 1917, e il 7 febbraio Tazio, soldato di leva di seconda categoria, già riformato e rivisitato, è richiamato e ritenuto idoneo ai lavori sedentari. Viene quindi introdotto nel deposito del Reggimento Artiglieria a Cavallo il 9/3/1917 ma dopo un mese e mezzo mandato in convalescenza per un anno.

Il Reggimento Artiglieria a Cavallo aveva la sede principale a Milano e Tazio il 10 novembre del 1917 si sposa con Rosa (Carolina) Perina. Il 12 novembre avvenne la disfatta a Caporetto.

Questo fatto non passò inosservato, il 22 dicembre subisce una visita dalla IV^ commissione sanitaria a Milano. Pensiamo a un ragazzo giovane, che è rimasto a casa per un anno, che ha amoreggiato con una bella donna e che viene richiamato alle armi. Lasciandoci ai sentimentalismi ci verrebbe da dire che l’amore per la Sua donna era davvero grande, da renderla sposa quasi di nascosto: passionale e romantico Tazio. Pazzo uomo che ha sempre avuto una vita al limite.

Il 1917 è un anno intenso per Mantova, in aprile scoppia la polveriera del forte di Pietole, uno scoppio devastante e in giugno subisce una grande alluvione, Mantova è inondata dalle acque del lago e in più ha un assedio fatto di soldati che rientrano dal fronte a riempie gli ospedali.

Anche Tazio è in ospedale e mandato, nuovamente, in licenza di sei mesi.

Tazio è affetto da EPIDIDIMITE, una infiammazione di una parte dei genitali, di natura tubercolare. È giugno del 1918 e Tazio diventerà papà a settembre.

La Tubercolosi era una malattia diffusa all’epoca e le condizioni in cui le persone si trovavano durante la guerra, non aiutò a migliorare la situazione generale.

Il 4 novembre 1918 l’armistizio è firmato, termina la guerra, almeno sulla carta perché lo stato bellicoso continuò per diversi mesi e siccome i trattati di pace di Germania e Austria vennero firmati rispettivamente a giugno e a settembre, Tazio fu posto in congedo illimitato il 30 agosto del 1919.

Tuttavia bisognerà attendere ancora qualche anno prima di vedere Tazio a cavalcioni di una moto, i documenti affermano che esordirà il 20 giugno del 1920 al Circuito Internazionale Motociclistico di Cremona.

Perché attendere? La storia dice che a Mantova tra dicembre del 1919 e 1920 ci furono le “giornate rosse”, cruente giornate da collocarsi nel “biennio rosso” che hanno mobilitato tutta l’Italia. Inoltre gli scioperi e le agitazioni nascevano proprio dai salariati agricoli e sicuramente la famiglia di Tazio aveva ben altro a cui pensare. Insomma non era proprio il momento di “giocare” con le moto.

Se è vero quindi che Tazio inizia la sua carriera tardi, 28 anni, è anche vero che la situazione storico-politica del tempo ci dà un’idea di come possa essere stato impossibile fare diversamente.

Sul suo foglio matricolare non è specificato se fosse andato in qualche fronte a prestare sevizio, ma è anche vero che una piccola parte del documento è illeggibile e quindi è omessa l’eventuale fattibilità della campagna di guerra.

Ma poco importa questo dettaglio, quello che gli appassionati hanno conferma è che Tazio è stato meccanico e automobilista dagli albori di questo reparto. Si è evoluto come l’auto ne è diventato un tutt’uno divenendo così il grande campione di tutti i tempi.

Un ragazzo, un uomo che ha motivato tanti altri ragazzi come lui a sognare e ricostruire l’Italia.

La velocità nel sangue, il veloce mantovano volante.

Quest’anno, il 2018, a cento anni dal termine della grande guerra, per commemorare Tazio Nuvolari, autiere e le sue vittorie alla Mille Miglia, l’ultima auto appartenuta a questo mito, la fiat 1400 dell’Associazione Mantovana Auto Moto Storiche Tazio Nuvolari parteciperà alla 91esima edizione della corsa più emozionante d’Italia assieme alla Scuderia UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia). 

 

Mirka Biasi,

Addetta Stampa AMAMS Tazio Nuvolari

Riproduzione Riservata ©

 



Si ringrazia l’Archivio di Stato di Mantova per la concessione dei fogli matricolari di Tazio Nuvolari.

Altri documenti sono reperibili su antentati.it

Fonti storiche su Mantova “La Storia di Mantova” di Costante Berselli Ed. Civiltà Mantovana 1991.



[1] In forza di un complesso ordinamento di articoli che prendeva in considerazione la salute e lo stato sociale del giovane chiamato alle armi si poteva essere:

– abile di Ia categoria: buona salute, genitori viventi, un fratello con più di 12 anni di età al momento della chiamata;

– abile di IIa categoria: buona salute, figlio unico con padre non ancora entrato nel 65° anno di età, oppure figlio primogenito con fratello di età inferiore ai 12 anni

– abile di IIIa categoria: buona salute, figlio unico orfano di un genitore, oppure un riformato fatto abile per necessità e adibito a lavori sedentari;

 

 

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